CANTINE APERTE:  ALLA SCOPERTA DI TENUTA MAINARDI

L’intervista di Antonella Guerra a Marco Serra, titolare Tenuta Mainardi.

Inizia il weekend di Cantine Aperte, insieme alle aziende del Movimento Turismo del Vino. Due giornate con protagonisti  il buon vino e i luoghi enologici più affascinanti del Bel Paese. L’evento, che da oltre 30 anni accompagna enoturisti e appassionati alla scoperta dei territori e dei produttori. E’ un’opportunità per conoscere i paesaggi, i sapori e le produzioni tipiche, condividendo un buon calice di vino.
Per l’occasione abbiamo intervistato Marco Serra, titolare di Tenuta Mainardi, azienda agricola di Aquara (SA), membro del Consiglio direttivo regionale del Movimento del Turismo del Vino, per scoprire i dettagli dell’iniziativa, le tipicità vitivinicole del territorio e le potenzialità legate all’enoturismo.

Aquara, luogo del vino. Il comune cilentano aderisce già da qualche anno all’associazione nazionale Città del vino e nei mesi scorsi  è statodefinito “terra dei vigneti” da Coldiretti, in quanto primo comune della provincia di Salerno per superficie vitata. Qual è la vocazione agricola e vitivinicola di questo territorio?

Aquara ha sempre avuto una vocazione agricola, sono numerose le testimonianze del passatodove si evince che l’agricoltura aquareseera incentrata su specifiche colture: vite, olivo, grano e fichi. La coltivazione vitivinicola, dunque,  ha sempre caratterizzato il territorio; ha subito, tuttavia, nel corso del tempo dei cambiamenti:  fino a qualche decennio fa era basata maggiormente su vitigni non autoctoni, del tipo Barbera e Sangiovese e su qualche vitigno internazionale, oggi questi vigneti si stanno riconvertendo in varietà autoctone, quindi prime fra tutte: Aglianico e Aglianicone per il rosso e Fiano e Falanghina per il bianco. Attualmente, è da evidenziare l’impegno dell’amministrazione comunale, retta dal sindaco Antonio Marino, che sta portando avanti interessanti iniziative di promozione territoriale legate alle vocazione vitivinicola di Aquara, in primis il suo primato provinciale per superficie vitata.

Tenuta Minardi fu fondata nel 1955 da nonno Giuseppe Serra, agricoltore locale, il quale produceva ortaggi, olio e vini di pregevole fattura. Suo figlio Domenico, tuo padre, ha continuato la tradizione “contadina” soffermandosi maggiormente sulla produzione vitivinicola e continuando ad utilizzare tecniche di coltivazioni arcaiche e naturali, quelle che oggi tutti chiamano Biologiche. Tu, con i tuoi fratelli, rappresentate la terza generazione di produttori, uniti dalla passione per il vino ed anche per la cucina genuina. Come si mantiene nel tempo il delicato  equilibrio tra qualità e innovazione? Come è cambiato il concetto di qualità in riferimento alla produzione e alla coltivazione?

Panorama della Tenuta Mainardi

Ogni generazione che si è susseguita nella nostra azienda ha dato un suo input, legato al tempo e al periodo vissuto. L’equilibrio tra qualità e innovazione è stato sempre mantenuto guardando al futuro, selezionando attentamente quelle che  potevano essere le scelte migliori da un punto di vista gestionale e produttivo del vigneto e studiando nel contempo i gusti e le richieste dei consumatori. Queste ultime variabili, ad esempio, sono molto cambiate nel tempo. Negli anni ’50 ’60, ad esempio, era maggiormente prediletta una produzione abbondante, perché c’era una grande richiesta, c’erano consumi diversi; oggi, invece, il mercato richiede una quantità di produzione molto più bassa, ma con standard qualitativi estremamente elevati. La qualità oggi si lega soprattutto alla sostenibilità. Dobbiamo avere la consapevolezza del grande valore legato alla terra e all’ecosistema, ereditato dalle precedenti generazioni, custodirlo e averne cura, per poi trasmetterlo a chi verrà dopo di noi. La sostenibilità guida il nostro processo produttivo, in tutte le fasi del processo produttivo, dalla coltivazione all’imbottigliamento.

L’enoturismo e le esperienze legate al turismo del vino coinvolgono oggi circa 13,4 milioni di italiani, il 64,5% dei viaggiatori. Rappresentano ormai un’attrazione anche per gli stranieri, americani e europei in particolare. È quanto è emerso dalla prima indagine sull’Enoturismo, presentata in occasione del Vinitaly. Tenuta Mainardi offre diverse esperienze collegate a questo tipo di turismo: wine tour ed eventi.  Qual è il profilo dell’enoturista? Qual è il contributo che l’enoturismo può dare allo sviluppo del territorio?

Finalmente in Italia stiamo scoprendo potenziale dell’enoturismo. L’enoturismo è una forma di turismo importante , non solo per la sua capacità di attirare e far scoprire il territorio ai visitatori, ma anche per la sua capacità di attivare a livello locale altre economie, anche trasversali, pensiamo ad esempio alla vendita di altri prodotti locali quali olio, sottoli, prodotti di cosmesi, ed altre tipicità.L’enoturista si caratterizza per un livello culturale medio-alto, la stessa esperienza legata al vino diventa per lui un’importante occasione di conoscenza, vuole sentirsi parte attiva nei percorsi di visita e degustazione, mostra interesse e curiosità per la nostra storia, per le tecniche di lavorazione, ed è interessato a conoscere i processi culturali che hanno inciso e plasmato il nostro territorio. L’enoturismo può dare un importante contributo allo sviluppo delle aree interne per diversi motivi. Il più importante: è una forma di turismo sostenibile, genera economie, ed avendo anche una valenza didattica-educativa, contribuisce alla diffusione di importanti valori: l’unicità e l’irripetibilità dei luoghi e delle esperienze, e al tempo stesso diffonde un messaggio importante sulla necessita di tutelarli e di salvaguardarli. Le attività legate all’enoturismo arrivano a rappresentare fino al 40% delle entrate di bilancio in quelle imprese che hanno ben compreso le potenzialità di questo settore.

Cantine aperte 2024: come avete organizzato le due giornate? Che tipo di eventi prevedete?

Questa è la nostra quarta adesione a Cantine Aperte, organizzata dall’associazione Movimento Turismo del Vino. Siamo parte del consiglio direttivo regionale di questa realtà e crediamo fortemente nel potenziale di queste iniziative di promozione. La nostra due giorni è cosi articolata: sabato 25 alle ore 18:30, abbiamo previsto un apericena con degustazione dei nostri due vini Fratis IGP Paestum Rosso ed Estro IGP Paestum Fiano, entrambi della vendemmia 2022.Per domenica 26, invece, è prevista la possibilità di poter pranzare, abbinando sempre i nostri calici. In entrambe le giornate gli ospiti potranno visitare i vigneti e gli uliveti della nostra azienda.