Salerno, turisti a spasso nel deserto

Una famiglia di turisti s’aggira quasi spaesata per il corso Vittorio Emanuele. Vorrebbero fare shopping, per portare a casa un ricordo del soggiorno a Salerno, ma la missione è impossibile, perché la domenica i negozi sono quasi  tutti chiusi, in particolare nel giorno della Festa della Repubblica. Il paradosso tutto salernitano di una città che sta diventando sempre più una meta turistica ma che non sembra avere sviluppato ancora la cultura dell’accoglienza. Già perché Salerno, da qualche anno, è presa d’assalto da vacanzieri provenienti da a ogni parte del mondo. Un bel successo, soprattutto per la politica turistica messa in campo dell’amministrazione comunale che tuttavia, non è seguita da un cambio di passo e, soprattutto, di mentalità. Cosi capita che le persone che sbarcano in città dalle navi da crociera raggiungono Salerno per una semplice passeggiata trovino nei giorni festivi i negozi chiusi .Gli unici a garantire l’apertura sono i grandi marchi oppure bar e ristoranti. L’appello del Comune. Un’anomalia tutta salernitana che stride con gli sforzi del Comune e, in particolare, dell’assessore al Turismo, Alessandro Ferrara. che, in pochi anni, è riuscito ad inserire Salerno nel ristretto gotha delle località turistiche italiane. “Dal primo giorno che mi sono insediato -spiega Ferrara- mi sono posti due obiettivi: portare stabilmente il brand Salerno nei circuiti nazionali e internazionali e cambiare passo, preparando all’accoglienza per fare il salto di qualità. Il primo traguardo è stato raggiunto, per il secondo ci  stiamo lavorando, Indubbiamente i negozi chiusi la domenica non sono un bel biglietto da visita, anche se i commercianti hanno le loro ragioni. Ma una città turistica richiede pure un’altra disponibilità. Ferrara preannuncia anche che il suo assessorato sta lavorando ad una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda le informazioni turistiche. Stiamo cercando di realizzare confida una piattaforma digitale d’informazione diretta. Un lavoro immane che, però, potrà portare un valore aggiunto anche per le strutture ricettive. La richiesta degli albergatori. Chiede di ripensare i propri ritmi sulla base delle dinamiche del settore turistico, che sta trainando, pressoché da solo, l’economia del capoluogo il presidente di Federalberghi, Antonio Ilardi. Da marzo ad ottobre e nelle domeniche di Luci d’Artista -chiosa Ilardi- non hanno, ad esempio, più senso le chiusare domenicali dei negozi nelle aree centrali e storiche della città. I commercianti non debbono perdere l’opportunità di intercettare le decine di visitatori italiani e stranieri che hanno, durante la loro permanenza, un’alta capacità di spesa. Ciò vale soprattutto in una realtà, come la nostra, che vede decrescere la popolazione locale, sia per la denatalità che per l’emigrazione verso nord, e affermarsi in maniera irreversibile il fenomeno del commercio online. Anche perché, come mette in risalto Ilardi, nei prossimi anni solo i turisti potranno reggere il nostro apparato commerciale e i tanti esercizi della ristorazione oggi esistenti. Per cogliere questi flussi, occorre anche che siano sempre attivi i punti informativi alla stazione marittima e alla stazione ferrovia ria, che siano potenziati i trasporti pubblici e il servizio taxi, che non sia mai interdetta la circolazione per i visitatori. La città, insomma, deve cambiare paradigma o è destinata, in maniera inesorabile, all’asfissia economica e sociale”. Itinerari dello shopping. Per convincere i commercianti ad aprire la domenica, Confesercenti propone, attraverso il presidente provinciale Raffaele Esposito, gli itinerari dello shopping, del gusto e dell’artigianato, con fasce di aperture In base alle esigenze dei turisti. Un progetto che dovrebbe essere sviluppato coinvolgendo – rimarca Esposito – la parte commerciale della città. perché il tutto deve essere fatto in armonia con le normative e con le esigenze dei commercianti, magari con sistemi di turnazione, perché il giorno di risposo è sacrosanto, stabiliti con un patto socio economico con l’amministrazione. In più Esposito propone anche corner informativi dislocati per la città per favorire la visita dell’enorme patrimonio socioculturale di cui può vantare Salerno.

Fonte: LaCittà edizione del 4 giugno 2024, articolo a cura di Gaetano De Stefano.