Meno negozi e sempre più consegne. E’ questo l’allarme lanciato da Confesercenti nel suo dossier pubblicato ad inizio mese. Diminuiscono sempre più le vetrine, mentre aumentano in maniera inarrestabile gli acquisti online. Stando ai dati pubblicati “nei primi tre mesi del 2024 sono scomparse quasi diecimila imprese del commercio al dettaglio per una media di oltre quattro negozi in meno ogni ora. Un crollo cui corrisponde la crescita inarrestabile degli acquisti online: secondo le nostre stime lieviteranno del +13% nel corso del 2024, generando oltre 734milioni di spedizioni ai clienti, in media quasi 84mila consegne di pacchi all’ora”. Dati importanti e preoccupanti che vedono la Campania subire la perdita più rilevante di imprese con un saldo negativo di -1.225 attività commerciali nel trimestre; seguono Lombardia (-1.154) e Lazio (-1.063). Ne abbiamo parlato con il Presidente provinciale di Confesercenti Salerno Raffaele Esposito.
Presidente le stime di Confesercenti sui primi 3 mesi dell’anno sono chiare e mostrano una situazione difficile con dati preoccupanti. Anche la nostra provincia, pur avendo dati migliori rispetto a quelli nazionali, soffre questa situazione. Quale le maggiori criticità in vista di questa estate? Il dossier nazionale di Confesercenti va a fotografare una realtà che più volte abbiamo raccontato, sia in ambito nazionale, ma anche qui per il nostro territorio salernitano. Insomma, il commercio tradizionale è in piena crisi, la stragrande maggioranza delle attività hanno sofferto i mesi terribili della pandemia e non sono riuscite a risollevarsi, nonostante i sostegni che, purtroppo, non sono bastati. A questa situazione già difficile si è aggiunge l’aumento esponenziale del commercio online, dei giganti del web, la DGO., che possono contare su svendite promozionali e saldi che durano tutto l’anno e quindi una mancata regolamentazione di queste catene gigantesche che riescono a vendere prodotti ad un costo totalmente proibitivo per chi ha da pagare un fitto, chi ha da pagare le tasse, chi ha da pagare i costi dell’energia e quant’altro, diventano davvero insostenibili. Tengono ancora banco le nostre imprese storiche, gli ultimi eroi delle nostre comunità, delle nostre città, delle nostre periferie che rappresentano dei veri e propri baluardi socioeconomici, perché laddove ci sono attività commerciali c’è un presidio di legalità, c’è un’attenzione particolare, c’è la vivibilità dei nostri territori, dei nostri quartieri, delle nostre città, delle nostre comunità salernitane. Per loro, noi Confesercenti, stiamo veramente facendo di tutto. Da ultimo stiamo cercando di consigliare agli enti preposti, soprattutto alla Regione Campania, che bene ha fatto ad avviare le politiche inerenti ai distretti del commercio, di rendere questo finanziamento stabile nella programmazione ordinaria regionale per garantire maggiori sostegni, maggiori politiche e maggiori incentivi per far sì che le nostre città, le nostre comunità siano sempre più all’insegna del commercio tradizionale, un commercio tradizionale che fa vivere le nostre comunità, le fa gioire, le fa splendere”.
Cosa è stato fatto finora per affrontare questo problema e quali potrebbero essere le soluzioni per bloccare le continue chiusure dei negozi? “Le azioni principali che sono state fatte per il commercio tradizionale, come accennato anche prima, sono stati i sostegni alle attività da parte del Governo centrale e anche dei governi regionali, ma che assolutamente non bastano. Bisogna rifinanziare con maggiore gettito queste attività tradizionali per far sì che i territori siano sempre più appetibili, anche dal punto di vista della scelta della destinazione turistica. Perché laddove c’è un commercio sano, laddove ci sono esercizi storici, laddove c’è artigianato vero, laddove ci sono negozi e locali, che sempre più si vanno a riqualificare nell’ottica della digitalizzazione, senza snaturarsi e senza perdere la tradizione, allora lì si vanno a concentrare anche i flussi turistici, se regionali, di prossimità, ma anche nazionali e internazionali. Le nostre comunità hanno bisogno, anche per combattere lo spopolamento che si sta verificando in tantissime zone del salernitano, hanno bisogno degli esercizi, dei negozi di vicinato, hanno bisogno di far vivere le proprie comunità, di dare un segnale forte. Un segnale che possa essere sempre più sostenuto dalle istituzioni, dagli enti preposti ,che devono fare molto di più di quello che è stato fatto finora. Ricordiamo che noi Confesercenti provinciali di Salerno, attraverso il nostro budget, che abbiamo a sostegno del commercio, contribuiamo a far arrivare delle piccole risorse attraverso la Camera di Commercio di Salerno per avviare delle attività, ad esempio nel periodo del Natale. Tante nostre comunità salernitane possono godere di piccoli contributi per fare delle attività a sostegno di animazione sul territorio, perché sono queste le attività che poi fanno uscire fuori, suscitano l’interesse di famiglie, di giovani per i nostri territori e fanno sì che poi si possa incrementare anche il commercio e quindi favorire lo shopping cittadino, gli acquisti sui territori. Per quanto concerne anche un’altra iniziativa che stiamo portando avanti come Confesercenti è quella di delineare nelle nostre città, nelle nostre comunità, questi itinerari legati allo shopping, l’itinerario del gusto, dell’artigianato, del commercio con sistemi anche di turnazione. Questa è una cosa intelligente da fare. Così come abbiamo avviato già tempo fa, ma poi purtroppo c’è stata anche la pandemia, la nostra piattaforma digitale dedicata al commercio tradizionale dei piccoli esercenti. Un progetto che è ancora in fase di elaborazione. Riscontriamo grandi difficoltà a far capire che c’è bisogno dell’innovazione pur conservando la tradizione. Sarebbe opportuno garantire anche delle vetrine importanti digitali, per esempio alla stazione marittima di Salerno, laddove scende il turismo internazionale, far sì che anche i negozi della nostra provincia, quelli veramente più gettonali, quelli che intendono anche innovarsi da questo punto di vista, possano trovare una loro vetrina digitale, magari alla stazione marittima, magari all’aeroporto di Salerno, che sarà importante anche per il settore del commercio, soprattutto per Salerno e la sua provincia. Bisogna assolutamente seguire anche le attività di promozione, di visibilità che devono avere i nostri commercianti e le possono avere”.
L’imminente apertura dell’aeroporto sarà sicuramente una grande occasione per aumentare i flussi turistici in provincia. Come migliorare l’offerta turistica e dove intervenire per offrire un servizio sempre migliore. “Per quanto riguarda l’aeroporto di Salerno, come Confesercenti, anche attraverso la Commissione Turismo insieme alla Camera di Commercio, stiamo facendo grandi iniziative di valorizzazione, di promozione per far comprendere al tessuto socio-economico che davvero avremo nel prossimo biennio una grande chance territoriale per far sì che Salerno e la sua provincia siano connotate definitivamente nello scenario europeo come destinazione. Salerno e la sua provincia, Unesco Destination, è l’iniziativa fortissima che Confesercenti di Salerno insieme a CNA Turismo, stanno portando avanti per la DMO (Destination Management Organization) che dovrà favorire una promozione, una strategia di marketing a vantaggi di tutta la nostra provincia. Noi pensiamo che attraverso la valorizzazione dei patrimoni Unesco e dei beni culturali si possano determinare dei flussi molto importanti, partendo dalla costiera amalfitana, passando per Salerno città, per i nostri borghi, per il nostro interno, arrivando fino al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e finendo nel Golfo di Policastro. Insomma noi abbiamo tantissime frecce al nostro arco, delle meraviglie straordinarie, ma dobbiamo porre in essere una strategia comune per connotare e valorizzare questa nostra aria vasta che è Salerno e la sua provincia, solo così potremmo non disperdere energie, non disperdere fondi e finanziamenti, ma rafforzare una destinazione turistica che ancora oggi viene confusa con altre importantissime città che sappiamo tutti, fagocitano la stragrande maggioranza dei flussi turistici nazionali e internazionali che è la straordinaria Napoli. Invece noi abbiamo la necessità di rafforzare il segmento territoriale che è Salerno e la sua provincia, connotandolo straordinariamente attraverso dei punti di forza che sono straordinari come la Costiera Amalfitana, Paestum Città d’Arte, la Certosa di Padula, il Cilento. Insomma grandi brand che possono e devono essere assolutamente coordinati per approntare una strategia di aria vasta, che sarà quella vincente, sia per il settore del turismo che anche per il commercio. Naturalmente per la questione aeroporto c’è bisogno assolutamente di migliorare tutto il resto: i collegamenti da e per le destinazioni cosiddette inferiori, i collegamenti su strade, i collegamenti sulla direttrice tirrenica dei treni, le vie del mare, che anche quest’anno per il Cilento sono assolutamente in ritardo. Insomma tutta una serie di servizi che bisogna creare e/o migliorare per evitare che si creino dei servizi a singhiozzo che diventerebbero dei boomerang per il servizio turistico. Bisogna, inoltre, anche favorire ad esempio una zona di sbarco turistica di fronte all’aeroporto di Salerno, al capitolo San Matteo, perché lì potrebbe essere un hub per visitare la nostra costa straordinaria che fa incetta di bandiere blu, di 5 vele di Legambiente e touring. Abbiamo un patrimonio straordinario dal punto di vista naturalistico e dal punto di vista socioculturale, quindi possiamo determinare davvero una destinazione straordinaria che è Salerno e la sua provincia come area vasta, finalmente visibile in tutto lo scenario del Mediterraneo”.