Decontribuzione al 120% per le imprese che assumono a tempo indeterminato

Da una decontribuzione all’altra, nel segno di un sostegno pubblico all’occupazione stabile che specie al Sud sta dando come documentato ieri anche dall’Istat i risultati migliori nel Paese. Dopo la proroga di sei mesi del taglio del costo del lavoro fino al 30 per cento per le imprese che operano nel Mezzogiorno, arriva decreto attuativo che garantisce un maxi-sconto fiscale alle aziende che assumono nel 2024 lavoratori a tempo indeterminato. Pagheranno meno tasse Ires o Irpef fino al 120% (ma, come vedremo, potranno arrivare anche al 130%) in base a quanto previsto dal Decreto legislativo 16 ottobre 2023 che ha introdotto la norma con la riforma fiscale 2024, inserita nella Legge di Bilancio 2024 (-Più assumi e meno paghi tasse, aveva sintetizzato la premier Giorgia Melo- ni nell’illustrare il provvedimento). Firmato dai ministri dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, e del Lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone. il decreto è coperto dal punto di vista finanziario dalle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, così come indicato dal decreto Lavoro dell’11 maggio scorso. Un tesoretto da 43 miliardi complessivi della programmazione 2021-27 da destinare a politiche del lavoro sociali e e di sostegno alle imprese (con il co-finanziamento nazionale i fondi arrivano a quota 74). Di sicuro il decreto attuativo era atteso dal sistema delle imprese e non è da escludere che abbia influito “preventivamente sull’aumento del numero degli occupati registrato in questi mesi: prima, infatti, si procede con l’assunzione nel corso del 2024, maggiore e l’incentivo di cui si beneficerà. La nuova decontribuzione garantisce per tutto l’anno un superbonus assunzioni del 120% alle imprese e ai professionisti che assumeranno dipendenti a tempo indeterminato. Il super sconto salirà al 130% se i nuovi assunti rientreranno nelle cosiddette categorie fragili: e cioè, persone con disabilita, donne con almeno due figli minori, donne vittime di violenza e inserite nei percorsi dai centri antiviolenza, i giovani ammessi agli incentivi per l’occupazione giovanile, gli ex beneficiari del reddito di cittadinanza che non integrino i requisiti per l’accesso all’assegno d’inclusione. Sul piano strettamente tecnico. come spiega il sito online Wired, “il decreto dispone che il maxi sconto spetti a coloro che assumeranno lavoratori dipendenti a tempo indeterminato “con contratto in essere al termine del periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023”, ma a patto che alla fine di questo periodo il numero degli assunti sia maggiore rispetto alla media del periodo d’imposta precedente. Cosa vuol dire? Che, di fatto, il numero dei dipendenti assunti a tempo indeterminato dovrà salire anno su anno per dare al datore di lavoro il diritto alla maggiorazione Ma soprattutto, come spiega Serena Pietrosanti. Head of Tax Italy dello studio legale internazionale Hogan Lovells, “la misura mira a stimolare e avvantaggiare solo gli effettivi incrementi occupazionali e non le assunzioni effettuate nell’ambito dell’ordinario turnover delle risorse attive. Il Superbonus 2004 spetta. come detto, alle imprese di qualsiasi forma legale, che decidono di assumere personale in Italia a tempo indeterminato nel corso del 2024. Tra queste rientrano gli operatori economici, i titolari di reddito d’impresa e gli esercenti arti e professioni, ma anche società di capitali e società di persone, cooperative, imprese individuali e professionisti. Il bonus invece non spetta alle società e agli enti in liquidazione ordinaria, assoggettati a liquidazione giudiziale o agli altri istituti liquidatori relativi alla crisi d’impresa. Per ottenerlo. il datore di lavoro deve dimostrare che c’è stato un effettivo incremento occupazionale, ed è quindi necessario -va ribadito che il numero dei dipendenti a tempo indeterminato al termine del 2024 sia superiore al numero del dipendenti a tempo indeterminato occupato del periodo d’imposta precedente (ovvero nel 2023). Da questo punto di vista, il decreto precisa che sono incluse tra i decrementi occupazionali rilevanti ai fini del calcolo del beneficio anche le ipotesi fisiologiche di interruzione del contratto di lavoro fisiologiche, come nel caso ad esempio di pensionamenti. Il costo del personale da assumere ai fini del beneficio è maggiorato, ai fini della determinazione del reddito, di un importo pari al 20 per cento e di un ulteriore 10 per cento per le nuove assunzioni a tempo in determinato di dipendenti ricompresi in ciascuna delle categorie meritevoli di maggiore tutela.

Fonte: Il Mattino edizione del 27/06/2024